#8 –
Crepuscolo cremisi
Parte 2 di 2
di Fabio Furlanetto
Dimensione Oscura
L’adolescente si chiama Layla Miller e si vanta di sapere molte cose. La sua più
grande abilità è trovarsi dove non dovrebbe. La sua seconda abilità è sfruttare
questa caratteristica al meglio.
Di fronte a lei Umar l’Indomabile è seduta sul trono della dimensione di
cui è regina. Sua figlia Clea ed il Dottor Strange giacciono a terra,
intrappolati nelle indistruttibili Bande Scarlatte di Cyttorak.
-Sentiamo, bambina, quale
sarebbe la tua proposta? – chiede la dea, accavallando le gambe.
-Tuo fratello Dormammu ha scoperto che un cattivo chiamato la Parola sta
per invadere questa dimensione. E quando dico cattivo, intendo qualcosa di così
orribile da dare gli incubi anche ad H.P. Lovecraft.
-Dormammu
è morto – risponde Umar.
-Sì, e la cosa lo ha reso
parecchio nervoso. Senti, tu hai convinto Cyttorak ad
allearsi con te giusto? Sei brava a manipolare le persone; è un talento che
riconosco facilmente. Potresti, non so, mostrare un po’ di coscia a qualche
altro dio del male ed aiutarlo ad allearsi con noi per fermare la Parola.
-Proposta interessante. Ne ho
un’altra: darti in pasto ai Vermi Voraci dell’Abisso Urlante. Chissà cosa
penserebbe il tuo maestro nel vedere la propria protetta dilaniata
dall’interno?
-Doc non mi chiama così.
-E come si rivolge ad un
insetto come te il Mago Supremo?
-“Non adesso Layla” o “non è il momento Layla”,
principalmente. Credo però di essermi guadagnata sul campo una nuova posizione,
oggi.
-E quale sarebbe, “vittima
sacrificale”?
-Diversivo.
Cyttorak è contrariato. Gli abitanti della Dimensione Oscura
hanno paura di lui, come del resto è giusto che sia, ma Umar
l’ha lasciato solo a combattere i Senza Mente. Questi mostri sono solo insetti
rispetto a lui, non solo come rango ma anche come dimensioni, dato che al
momento la sua forma fisica è grande quanto una montagna. Ma ciò che manca loro
in intelletto e in stazza non manca in tenacia: non smettono di combattere.
Mai.
Riesce a scrollarsene di
dosso alcuni, sollevandoli con la sua gigantesca mano, scagliandoli via nel
tentativo di liberarsene anche solo per qualche minuto.
La forza di Cyttorak è tale da far schiantare un Senza Mente proprio
contro le mura del Palazzo Reale, che si troverebbe ben oltre l’orizzonte se
questa realtà avesse le stesse proprietà geografiche della Terra.
Layla Miller fa un passo a destra, per evitare di essere
travolta dal Senza Mente. Umar non è stata così
previdente, ed il mostro massiccio quanto Hulk la schiaccia con il proprio
peso.
Non basta questo a fermarla,
naturalmente, ma il Senza Mente non esita a prenderla a pugni, per la sola
ragione che lei è nel suo campo visivo.
Umar evoca uno scudo mistico per difendersi: sa benissimo
che le mani di un Senza Mente possono ridurre in briciole un pianeta.
-Mortale impudente! Hai solo
ritardato la tua tortura!!!
-Sì sì, morirò tra atroci
dolori eccetera eccetera. Hey Doc, smettila di
dormire e datti una mossa a fare il tuo numero!
-Strange ti ha forse portata
con sé per sacrificarti in qualche rituale? Le Bande di Cyttorak
sono indistruttibili, e persino un Mago Supremo è inerme se gli si impedisce di
fare incantesimi!
-Le mie mani e la mia bocca
sono legate... – risponde la familiare voce del Dottor Strange, mentre la sua
forma astrale lascia il proprio corpo passando attraverso le Bande di Cyttorak.
-...ma la mia mente ed il mio
spirito sono liberi. Bifrost ed Aurora, Heimdall
ed Iperione, del rosso e dello scarlatto e di ogni altro colore impedite la
visione!
Il bozzolo rosso che avvolge
il Dottor Strange diventa grigio. La sua forma astrale rientra all’interno del
proprio corpo, mentre il grigio avanza: tutto ciò che tocca perde di colore,
fino a quando tutto ciò che è visibile non è diventato in bianco e nero.
Il Dottor Strange si libera
dalla propria prigionia, mandando il frantumi il bozzolo come se fosse di
cartapesta. Clea fa altrettanto, meravigliandosi del fatto che la corona di
fiamme che avvolge la sua testa sia ora bianca come i suoi capelli.
-Non è possibile! Nulla può
spezzare le Bande Scarlatte di Cyttorak...nulla!!! –
protesta Umar.
-A me non sembrano più tanto
scarlatte. In compenso, quello è un brutto occhio nero – commenta Layla Miller.
Il Senza Mente non si è
naturalmente preoccupato di ciò che è successo, perché nella sua microscopica
mente c’è spazio per una cosa alla volta. Umar è così
sopraffatta dagli eventi, invece, da lasciare che la sua concentrazione non sia
completamente focalizzata sullo scudo mistico.
E si ritrova con un sinistro
dritto in faccia, con forza sufficiente a mettere ko persino una dea.
Il Senza Mente si volta verso
gli altri presenti, ora che può concedersi su qualcos’altro, e si scaglia
addosso all’illusione evocata dal Dottor Strange. Ha poca importanza che i suoi
pugni colpiscano solo aria: potrebbe continuare per tutta l’eternità senza mai
rendersi conto che il suo avversario non è reale.
-Beh, è stato anticlimatico.
Perché siamo ancora in bianco e nero? – chiede Layla.
-Non è ancora finita.
Dobbiamo occuparci di Cyttorak – risponde il Mago
Supremo.
-Credo anche di sapere come –
sorride Clea.
Cyttorak è più di un dio, è una forza della natura. E le forze
della natura tendono a non pensare molto: sono abituate a distruggere tutto ciò
che si trova sulla propria strada ed ottenere sempre tutto quello che vogliono
senza troppi sforzi.
Quello che sta accadendo a Cyttorak è senza precedenti: il suo glorioso corpo cremisi
si è affievolito in un triste grigio e tutte le sue magie hanno smesso di
funzionare. Ogni tentativo di evocare le Bande Scarlatte, la sua arma più
fidata, è inutile perché questo mondo sembra non concepire più l’esistenza
dello scarlatto.
Ai Senza Mente non importa.
Sciamano rabbiosi addosso al suo corpo, lanciando dalla fessura al posto degli
occhi raggi di energia grigia che affondano nella pelle di Cyttorak.
Cyttorak è una montagna, ma i Senza Mente lo stanno
rapidamente mangiando vivo come inarrestabili termiti. Quando il Dottor Strange
ed i suoi alleati arrivano al suo cospetto, Cyttorak
è ormai poco meno di un grattacielo.
-Cyttorak.
Non sei in forma come l’ultima volta che ci siamo visti. Ti trovo un po’
sbiadito.
-Non prenderti gioco di me, Strange! Questa stregoneria passerà e quando
lo avrà fatto...
-...posteremo tutto su
Internet – risponde Layla Miller, che sta riprendendo
la battaglia con il proprio cellulare. Il grigio del volto di Cyttorak si fa un po’ più bianco.
-Mostreremo tutto a milioni
di persone, Cyttorak. Milioni che vedranno il grande
e possente Signore Scarlatto del Cosmo Cremisi alla mercé dei Senza Mente –
spiega Strange.
-Nessuno crederà mai alla mia sconfitta!!!
-Perché no? E’ in bianco e
nero, penseranno tutti che sia un film d’autore. Non deve avere senso –
prosegue Layla Miller.
-Oppure – interviene Clea –
Potremmo raggiungere un accordo. Possiamo dimenticare l’accaduto e non
raccontarlo a nessuno, ed evitare di farti diventare lo zimbello delle entità
magiche.
-Sì...sì, vi prego! Cyttorak deve essere
adorato, non deriso! Che cosa volete in cambio?
-Sono sicura che penseremo a
qualcosa – risponde Clea.
Cosmo Cremisi
Umar riprende i sensi, provando qualcosa che per lei è
estremamente raro: dolore. L’occhio sinistro è ancora gonfio.
-Quella piccola impudente...
la soffocherò con le sue interiora usando le mie stesse mani! – maledice Umar, stringendo i pugni.
Osserva poi la propria mano:
è tornata ad essere rosa. Questo significa che l’incantesimo di Strange è
svanito e che Cyttorak può tornare a salvarla.
Si trova in una prigione, una
stanza circolare di un paio di metri di diametro circondata di sbarre.
La sua collera monta rapidamente.
Chiunque abbia osato imprigionare Umar l’Indomabile soffrirà presto le pene dell’Inferno per
questo affronto!
Desidera che la prigione
esploda, e normalmente questo sarebbe sufficiente. Ora però non succede niente,
e qualcosa che la stringe al collo le lancia una scossa mistica estremamente
dolorosa.
Sconvolta dall’esperienza
nuova di riprendere i sensi, Umar non l’aveva ancora
notato: indossa un collare metallico, collegato da una catena al centro del
soffitto.
Non è l’unica anomalia nella
sua immagine. Le sue veste regali sono state rimpiazzate da un costume
metallico abbastanza audace da fare arrossire di vergogna una ballerina di Las
Vegas.
Arrossire. Solo ora Umar realizza...la prigione, le sbarre, il collare, la
catena, il costume...ogni singola cosa è rossa.
-CYTTORAK!!! – urla a
squarciagola, carica di odio come non mai.
Il Signore Scarlatto è seduto
sul trono del Cosmo Cremisi. La gabbia che contiene Umar
potrebbe stare nel palmo della sua mano.
-La presunzione deve essere punita, Umar.
Rispetto a me non sei nulla. Solo intrattenimento, qualcosa per passare il
tempo.
-Non resterà una sola goccia
del tuo sangue quando avrò finito con te! Bifrost ed Aurora, Heimdhmmhmh!!!
Una museruola rossa impedisce
ad Umar di completare l’incantesimo. La catena si
accorcia, sollevandola da terra; se Umar fosse
mortale questo l’avrebbe impiccata, ma lei continua solo ad agitarsi nel
panico.
-Così va meglio. Danza per me, Umar...danza
per me per tutta l’eternità.
Dimensione Oscura
Gli abitanti di questo reame
non sono abituati a festeggiare. Dominati con pugno di ferro da Dormammu per intere epoche, hanno conosciuto solo
brevemente la libertà. Eppure, quando il cielo torna ad essere azzurro ed il
mostruoso invasore si riduce in briciole, capiscono che cosa è successo: sono
stati salvati.
In una piccola casa a grande
distanza dalla prigione dei Senza Mente, una piccola famiglia si è riunita
davanti alla sfera di cristallo del salotto per tenersi aggiornati.
-Ha vinto! Ve l’avevo detto
che il Dottor Strange avrebbe vinto! – esulta il bambino.
-Sia lodata Clea – sospira la
madre, che fino a pochi anni fa mai avrebbe immaginato di lodare il nome della
più grande traditrice di Dormammu.
-Hm. Se non fosse stato per
queste diavolerie moderne, non ci saremmo neanche preoccupati – si lamenta il
padre, spegnendo la sfera.
Una scena simile si ripete in
molte parti della Dimensione Oscura: persone comuni che non hanno mai preso
parte agli scontri magici che scuotono spesso le fondamenta di questo reame.
Ma c’è qualcosa di
particolare in questa casa: uno squarcio nel tessuto che divide le realtà. La
madre allontana il figlio dallo strano fenomeno, invocando istintivamente la
pietà di Dormammu per aver invocato un altro dio.
Uno strano essere emerge
dallo squarcio. Sembra un uomo, ma dalla sua schiena spuntano ali di luce. E
non ha una faccia.
-Gioite, poiché porto con me
la salvezza della Parola.
-Siamo già stati salvati,
grazie – interviene il padre, mettendosi di fronte alla propria famiglia per
proteggerla. Non usa da decenni le proprie capacità mistiche, innate in ogni
abitante della Dimensione Oscura, ma l’intruso non sembra particolarmente
pericoloso.
-Non sei il benvenuto in
questa casa; ora vattene.
-Accetti la Parola come tuo
signore e salvatore?
-Senti, abbiamo già
abbastanza entità in questa dimensione. La tua Parola non mi interessa.
-Allora la tua esistenza non
ha scopo alcuno – risponde il Messaggero, creando una spada di fiamme nella
propria mano destra.
Senza esitare, con un singolo
movimento taglia a metà il corpo del padre.
Madre e figlio scoppiano
rispettivamente ad urlare e a piangere, ma il Messaggero non ha un volto su cui
si possa scorgere un’emozione.
-Accettate la Parola come
vostro signore e salvatore?
-Sì! Sì! Credo in tutto
quello che vuoi, ti prego non uccidere mio figlio!
-La tua fede non è sincera –
risponde il Messaggero, trafiggendo madre e figlio con un colpo solo.
Il Messaggero fa svanire la
propria spada, restando in piedi in mezzo ai tre cadaveri. Allarga le braccia e
le ali di luce per pregare.
-Lodata sia la Parola, eterna
gioia e salvezza per chi crede.
Palazzo Reale
Clea entra nelle proprie
stanze, togliendosi la corona rappresentata dalle Fiamme della Reggenza che
bruciano sulla sua testa.
-Non riesco a credere che tu
abbia salvato l’intera dimensione senza consultarmi. Ti avevo chiesto di lasciarlo fare a me – si
lamenta, appoggiando la corona di fiamme su un tavolino.
-Non dare la colpa a me, è
tua madre che cerca sempre di uccidermi – risponde il Mago Supremo, chiudendo a
chiave la porta.
La Cappa di Levitazione si
solleva da sola dalle sue spalle, restando a mezz’aria come se fosse appesa ad
un appendiabiti.
-Sei fortunato a non dover
governare un mondo, Stephen. Ora dovrò fare un discorso pubblico per spiegare
come la sconfitta di Umar e Cyttorak
significa una nuova epoca per la Dimensione Oscura eccetera eccetera.
-Potresti limitarti a dare
una medaglia al Mago Supremo per aver inventato sul momento un incantesimo
capace di rendere inerme un’entità di primo calibro.
-Stephen, non posso dare una
medaglia a mio marito, è una pessima politica. Le cose erano più semplici prima
che ereditassi il trono...solo tu ed io, Stephen, contro le forze oscure.
Clea si avvicina al Dottor
Strange, abbracciandolo. I due amanti sono stati separati per molto, troppo
tempo.
-Sì, vedo che fare la
dea-regina non è il lavoro semplice che ci si aspetterebbe.
-Lo ammetto, ci sono dei
vantaggi. Non è difficile ottenere un po’ di privacy – sorride maliziosamente
Clea, baciando il marito.
Il suo vestito inizia a
slacciarsi da solo, ed il Dottor Strange accarezza la sua schiena nuda.
-Maestro!!! – interviene la forma astrale di un minotauro verde.
Il battito del cuore di Clea accelera
all’impazzata, ma non per i motivi in cui sperava, quando si fa da parte
coprendosi come meglio può.
-Rintrah,
dobbiamo decisamente lavorare sul tuo tempismo – commenta Strange.
-Mi dispiace interrompere il suo accoppiamento, Maestro, ma Dormammu ha avvertito il potere della Parola nella
Dimensione Oscura.
-Davvero? Io non ho avvertito
niente. Forse la visita di Dormammu alla dimensione
della Parola lo ha reso sensibile al suo potere.
-Dormammu ha un’altra teoria. Le sue esatte parole sono state “Strange è troppo
occupato a nascondersi dietro la sottana di mia nipote”, anche se non ho idea
di cosa sia una sottana. Forse la magia terrestre della Pagina di Google
potrebbe...
-Meglio lasciar perdere, Rintrah. Tieni d’occhio Dormammu
nel caso sia un suo tentativo di distrarci, non mi fido ancora di lui.
-Certamente, Maestro – risponde il discepolo, mentre la sua forma
astrale svanisce.
Strange si volta verso sua
moglie, che ha riallacciato l’abito e lo sta fissando con sguardo glaciale.
-“Dormammu”?
-Ah...sì, non è morto. Ha
scoperto che c’è qualcosa di molto
peggio di lui diretto verso la Dimensione Oscura e mi ha proposto di
collaborare per fermare il suo arrivo.
-Ti sei alleato con il mostro
che ha terrorizzato questa dimensione per millenni, e me lo dici solo adesso?
-Immaginavo che non l’avresti
presa bene.
-Andiamo a fermare questa
ennesima invasione – risponde Clea, mentre le Fiamme della Reggenza si posano
nuovamente sulla sua testa.
Afferra la Cappa di Levitazione
e la getta verso il Dottor Strange. Gli rivolge la parola un’ultima volta
aprendo la porta:
-E per la cronaca, stanotte
dormi nella tua dimensione.
Layla Miller si ferma per riprendere fiato. Muoversi per la
Dimensione Oscura è un’esperienza disorientante: la gravità esiste solo sulla
superficie delle miriadi di rocce che fluttuano nel nulla.
Alcune rocce sono grandi
quanto città, altre sono larghe solo un paio di metri, distribuite
apparentemente a caso. In mancanza di un termine migliore, Layla
ha nuotato nel nulla per raggiungere una roccia particolare.
Da questo punto si può
osservare gran parte della popolazione della Dimensione Oscura. Layla questo non lo sa, così come non sa moltissime cose di
questa bizzarra dimensione. Ma sa che deve trovarsi qui, in questo preciso
momento.
Una spada infuocata ferisce
lo spazio, ed il Messaggero atterra sulla roccia in cima al mondo.
-Gloria alla Parola che regna
al di sopra di tutti i cieli.
-Hm, sì, ciao anche a te.
Il Messaggero si guarda
attorno...figurativamente, dato che non ha occhi...per poi concentrarsi su Layla.
-Tu non sei di questo regno.
-Non esattamente. Mi sarei
aspettata di trovarti in mezzo alla gente a convertire e ammazzare, invece sei
salito fin qui per farti un’idea di cosa ti aspetta. Inizi a pensare di non
potercela fare da solo, vero? E’ una dimensione bella grande.
-Con la Parola come mio
sostegno, nulla è impossibile. Come fai a sapere perché sono qui?
-Sono Layla
Miller. So molte cose.
-Tu credi di poter vedere, ma
hai passato la tua vita nell’oscurità. La Parola sa tutto e vede tutto. La
Parola ti osserva in ogni istante.
-In tal caso la Parola
potrebbe finire in prigione, visto che sono ancora minorenne.
Se il Messaggero avesse una
faccia, avrebbe appena aggrottato la fronte.
-Accetti la Parola come tuo
signore e salvatore?
-Non ho bisogno di essere
salvata – risponde Layla, afferrando il braccio del
Messaggero ed attivando il suo potere mutante. Energie arcane attraversano il
corpo dell’invasore. Le sue ali di luce si affievoliscono, e sulla maschera di
carne inizia a ricrescere un volto.
Layla Miller ha il potere mutante di resuscitare i morti.
Ha avvertito subito che il Messaggero era un tempo un essere vivente, qualcosa
di animato da energie mistiche ma morto dentro da moltissimo tempo.
Il potere di Layla afferra l’anima del Messaggero, sfiorando qualcosa di
immensamente più grande. Come se avesse appena tentato di collegare una pila da
orologio con una centrale nucleare.
Il risultato è un cortocircuito
estremamente doloroso del suo potere, unito ad una realizzazione: non c’è più
nulla nel Messaggero se non una genuina ed assoluta fede nella Parola.
-Tu sei oltre ogni salvezza,
infedele – risponde il Messaggero, caricando un fendente con la propria spada
di fuoco.
Uno Scudo di Seraphim salva la vita di Layla,
ma l’identità del suo salvatore è una piccola sorpresa.
-Benvenuto nella Dimensione
Oscura, straniero – dice Clea, scatenando la furia delle Fiamme delle Faltine contro il Messaggero.
Clea si aspettava che
l’invasore si proteggesse con uno scudo mistico, ma così non è: il Messaggero
resta impassibile al centro del piccolo inferno che la regina di questa
dimensione sta scatenando.
-Camminando nella valle del
dolore non avrò paura, perché la Parola sostiene i miei passi.
Il Messaggero si alza in volo
verso Clea, sferrando un colpo con la propria spada.
“Non riconosco questo tipo di
magia, ma quell’incantesimo ha completamente annullato l’effetto delle Fiamme
delle Faltine. Devo stare molto attenta” pensa Clea,
alzandosi in volo per sfuggire all’attacco e per allontanare il Messaggero da Layla.
Il Messaggero allarga le ali
di luce, inseguendo Clea per l’assurdo firmamento della Dimensione Oscura. Una
pioggia di Cristalli di Cyndriarr si abbatte su di
lui, lacerando la pelle e conficcandosi dolorosamente all’interno del suo
corpo.
Il Messaggero non accenna a
rallentare, creando anzi una seconda spada di fiamme. Le Zanne di Farallah riescono finalmente a bloccarlo tra le proprie
fauci, ma è necessaria tutta la concentrazione di Clea per immobilizzarlo.
-Forse attaccare Cyttorak non è stata una buona idea...il suo aiuto farebbe
comodo adesso – riflette a voce alta Clea, sulla cui fronte si stanno
rapidamente moltiplicando le gocce di sudore.
-Lodata sia la Parola,
signore di tutti gli universi, fonte di luce e di saggezza che ovunque
risplende.
Il Messaggero afferra le
Zanne di Farallah ed inizia ad liberarsi, lentamente
ma inesorabilmente. Gli è bastata quella semplice preghiera per decuplicare le
proprie energie mistiche.
-Evoco i Sette Anelli di Raggadorr, per intrappolar chi il Mago Supremo osa sfidar,
dimostrandone l’error!
Raramente
Clea è stata così felice di rivedere il Dottor Strange. Mentre i Sette Anelli
stringono il Messaggero in una stretta mortale, Stephen Strange si avvicina per
baciarla.
-Hai
sempre un ottimo tempismo. Sai da dove proviene quest’essere? – chiede Clea.
-Non
lo so, ma per una volta è bello non dover combattere con qualcuno della tua
famiglia. Forse l’Occhio di Agamotto può rivelarmi
come rimandarlo alla sua dimensione natale. La sua magia è incredibilmente
affascinante...
-Accettate la Parola e vivrete per sempre al Suo cospetto, cantando la Sua gloria. Rinnegate la Parola e le stelle cadranno, i cieli bruceranno, il sole tramonterà su ogni mondo per non sorgere mai più. Sempre sia lodata la Parola!
-Lui è un po’ monotono, devo
ammetterlo.
Le Zanne di Farallah ed i Sette Anelli di Raggador
cedono sotto la potenza fanatica del Messaggero, così come il Dottor Strange si
aspettava. E’ già pronto a lanciare un controincantesimo,
ma qualcosa lo ferma.
Il Messaggero non sta
attaccando. Si inginocchia ed allarga le braccia, guardando verso l’alto.
Verso le stelle.
Il Dottor Strange ha una
pessima sensazione, come se si fosse appena reso conto di essere su una lastra
di ghiaccio incrinata.
-Da quando ci sono le stelle
nella Dimensione Oscura?
-Stephen...non credo che
quelle siano stelle.
-Io sono – dice il Messaggero. La sua voce è stata
rimpiazzata da qualcosa di innaturale, così possente da far tremare il cielo.
L’amuleto al collo del Dottor
Strange si apre, rilasciando l’Occhio di Agamotto che
si posa sulla sua fronte.
Una strana immagine appare, sovrapposta
al corpo del Messaggero: tre cerchi concentrici che ruotano uno all’interno
dell’altro.
-Che cosa sei? – chiede il
Dottor Strange.
-Io esisto ad un livello che non puoi nemmeno iniziare ad immaginare.
Io sono oltre la tua comprensione. Io sono la Parola.
Le stelle si avvicinano.
Sempre più luminose. Istintivamente, Clea si stringe al braccio del marito.
-Io sono eterno. L’apice della divinità, il dio di tutti gli dei. Di
fronte a me, la vostra realtà non è nulla.
-Eternità mi ha parlato di
te. Se sei veramente potente come dici di essere, che cosa te ne fai
dell’adorazione di forme di vita insignificanti come noi?
-Stephen, quelle non sono
stelle...per la sacra Vishanti...
-Voi esistete perché io lo permetto. Lodate il mio nome, o morirete
perché io lo esigo.
L’energia della Parola è così
incontenibile da bruciare il corpo del Messaggero che diffonde la sua voce. Il
suo devoto seguace brucia vivo, riducendosi in cenere senza esitare nemmeno un
istante nella propria fede.
Il Dottor Strange e Clea sono
in piedi su una roccia che fluttua nel vuoto della Dimensione Oscura. Schiena
contro schiena, pronti a combattere contro qualsiasi cosa l’universo possa
mandargli contro.
Presto dovranno farlo: ormai
le stelle sono così vicine da rivelare chiaramente la propria natura.
Diecimila volte diecimila
Messaggeri si stanno dirigendo verso i due amanti.
CONTINUA!
Nel prossimo numero: la Guerra della Rivelazione