#8 – Crepuscolo cremisi

Parte 2 di 2

di Fabio Furlanetto

 

 

Dimensione Oscura

L’adolescente si chiama Layla Miller e si vanta di sapere molte cose. La sua più grande abilità è trovarsi dove non dovrebbe. La sua seconda abilità è sfruttare questa caratteristica al meglio.

Di fronte a lei Umar l’Indomabile è seduta sul trono della dimensione di cui è regina. Sua figlia Clea ed il Dottor Strange giacciono a terra, intrappolati nelle indistruttibili Bande Scarlatte di Cyttorak.

-Sentiamo, bambina, quale sarebbe la tua proposta? – chiede la dea, accavallando le gambe.

-Tuo fratello Dormammu ha scoperto che un cattivo chiamato la Parola sta per invadere questa dimensione. E quando dico cattivo, intendo qualcosa di così orribile da dare gli incubi anche ad H.P. Lovecraft.

-Dormammu è morto – risponde Umar.

-Sì, e la cosa lo ha reso parecchio nervoso. Senti, tu hai convinto Cyttorak ad allearsi con te giusto? Sei brava a manipolare le persone; è un talento che riconosco facilmente. Potresti, non so, mostrare un po’ di coscia a qualche altro dio del male ed aiutarlo ad allearsi con noi per fermare la Parola.

-Proposta interessante. Ne ho un’altra: darti in pasto ai Vermi Voraci dell’Abisso Urlante. Chissà cosa penserebbe il tuo maestro nel vedere la propria protetta dilaniata dall’interno?

-Doc non mi chiama così.

-E come si rivolge ad un insetto come te il Mago Supremo?

-“Non adesso Layla” o “non è il momento Layla”, principalmente. Credo però di essermi guadagnata sul campo una nuova posizione, oggi.

-E quale sarebbe, “vittima sacrificale”?

-Diversivo.

 

Cyttorak è contrariato. Gli abitanti della Dimensione Oscura hanno paura di lui, come del resto è giusto che sia, ma Umar l’ha lasciato solo a combattere i Senza Mente. Questi mostri sono solo insetti rispetto a lui, non solo come rango ma anche come dimensioni, dato che al momento la sua forma fisica è grande quanto una montagna. Ma ciò che manca loro in intelletto e in stazza non manca in tenacia: non smettono di combattere.

Mai.

Riesce a scrollarsene di dosso alcuni, sollevandoli con la sua gigantesca mano, scagliandoli via nel tentativo di liberarsene anche solo per qualche minuto.

La forza di Cyttorak è tale da far schiantare un Senza Mente proprio contro le mura del Palazzo Reale, che si troverebbe ben oltre l’orizzonte se questa realtà avesse le stesse proprietà geografiche della Terra.

Layla Miller fa un passo a destra, per evitare di essere travolta dal Senza Mente. Umar non è stata così previdente, ed il mostro massiccio quanto Hulk la schiaccia con il proprio peso.

Non basta questo a fermarla, naturalmente, ma il Senza Mente non esita a prenderla a pugni, per la sola ragione che lei è nel suo campo visivo.

Umar evoca uno scudo mistico per difendersi: sa benissimo che le mani di un Senza Mente possono ridurre in briciole un pianeta.

-Mortale impudente! Hai solo ritardato la tua tortura!!!

-Sì sì, morirò tra atroci dolori eccetera eccetera. Hey Doc, smettila di dormire e datti una mossa a fare il tuo numero!

-Strange ti ha forse portata con sé per sacrificarti in qualche rituale? Le Bande di Cyttorak sono indistruttibili, e persino un Mago Supremo è inerme se gli si impedisce di fare incantesimi!

-Le mie mani e la mia bocca sono legate... – risponde la familiare voce del Dottor Strange, mentre la sua forma astrale lascia il proprio corpo passando attraverso le Bande di Cyttorak.

-...ma la mia mente ed il mio spirito sono liberi. Bifrost ed Aurora, Heimdall ed Iperione, del rosso e dello scarlatto e di ogni altro colore impedite la visione!

Il bozzolo rosso che avvolge il Dottor Strange diventa grigio. La sua forma astrale rientra all’interno del proprio corpo, mentre il grigio avanza: tutto ciò che tocca perde di colore, fino a quando tutto ciò che è visibile non è diventato in bianco e nero.

Il Dottor Strange si libera dalla propria prigionia, mandando il frantumi il bozzolo come se fosse di cartapesta. Clea fa altrettanto, meravigliandosi del fatto che la corona di fiamme che avvolge la sua testa sia ora bianca come i suoi capelli.

-Non è possibile! Nulla può spezzare le Bande Scarlatte di Cyttorak...nulla!!! – protesta Umar.

-A me non sembrano più tanto scarlatte. In compenso, quello è un brutto occhio nero – commenta Layla Miller.

Il Senza Mente non si è naturalmente preoccupato di ciò che è successo, perché nella sua microscopica mente c’è spazio per una cosa alla volta. Umar è così sopraffatta dagli eventi, invece, da lasciare che la sua concentrazione non sia completamente focalizzata sullo scudo mistico.

E si ritrova con un sinistro dritto in faccia, con forza sufficiente a mettere ko persino una dea.

Il Senza Mente si volta verso gli altri presenti, ora che può concedersi su qualcos’altro, e si scaglia addosso all’illusione evocata dal Dottor Strange. Ha poca importanza che i suoi pugni colpiscano solo aria: potrebbe continuare per tutta l’eternità senza mai rendersi conto che il suo avversario non è reale.

-Beh, è stato anticlimatico. Perché siamo ancora in bianco e nero? – chiede Layla.

-Non è ancora finita. Dobbiamo occuparci di Cyttorak – risponde il Mago Supremo.

-Credo anche di sapere come – sorride Clea.

 

Cyttorak è più di un dio, è una forza della natura. E le forze della natura tendono a non pensare molto: sono abituate a distruggere tutto ciò che si trova sulla propria strada ed ottenere sempre tutto quello che vogliono senza troppi sforzi.

Quello che sta accadendo a Cyttorak è senza precedenti: il suo glorioso corpo cremisi si è affievolito in un triste grigio e tutte le sue magie hanno smesso di funzionare. Ogni tentativo di evocare le Bande Scarlatte, la sua arma più fidata, è inutile perché questo mondo sembra non concepire più l’esistenza dello scarlatto.

Ai Senza Mente non importa. Sciamano rabbiosi addosso al suo corpo, lanciando dalla fessura al posto degli occhi raggi di energia grigia che affondano nella pelle di Cyttorak.

Cyttorak è una montagna, ma i Senza Mente lo stanno rapidamente mangiando vivo come inarrestabili termiti. Quando il Dottor Strange ed i suoi alleati arrivano al suo cospetto, Cyttorak è ormai poco meno di un grattacielo.

-Cyttorak. Non sei in forma come l’ultima volta che ci siamo visti. Ti trovo un po’ sbiadito.

-Non prenderti gioco di me, Strange! Questa stregoneria passerà e quando lo avrà fatto...

-...posteremo tutto su Internet – risponde Layla Miller, che sta riprendendo la battaglia con il proprio cellulare. Il grigio del volto di Cyttorak si fa un po’ più bianco.

-Mostreremo tutto a milioni di persone, Cyttorak. Milioni che vedranno il grande e possente Signore Scarlatto del Cosmo Cremisi alla mercé dei Senza Mente – spiega Strange.

-Nessuno crederà mai alla mia sconfitta!!!

-Perché no? E’ in bianco e nero, penseranno tutti che sia un film d’autore. Non deve avere senso – prosegue Layla Miller.

-Oppure – interviene Clea – Potremmo raggiungere un accordo. Possiamo dimenticare l’accaduto e non raccontarlo a nessuno, ed evitare di farti diventare lo zimbello delle entità magiche.

-Sì...sì, vi prego! Cyttorak deve essere adorato, non deriso! Che cosa volete in cambio?

-Sono sicura che penseremo a qualcosa – risponde Clea.

 

Cosmo Cremisi

Umar riprende i sensi, provando qualcosa che per lei è estremamente raro: dolore. L’occhio sinistro è ancora gonfio.

-Quella piccola impudente... la soffocherò con le sue interiora usando le mie stesse mani! – maledice Umar, stringendo i pugni.

Osserva poi la propria mano: è tornata ad essere rosa. Questo significa che l’incantesimo di Strange è svanito e che Cyttorak può tornare a salvarla.

Si trova in una prigione, una stanza circolare di un paio di metri di diametro circondata di sbarre.

La sua collera monta rapidamente. Chiunque abbia osato imprigionare Umar l’Indomabile soffrirà presto le pene dell’Inferno per questo affronto!

Desidera che la prigione esploda, e normalmente questo sarebbe sufficiente. Ora però non succede niente, e qualcosa che la stringe al collo le lancia una scossa mistica estremamente dolorosa.

Sconvolta dall’esperienza nuova di riprendere i sensi, Umar non l’aveva ancora notato: indossa un collare metallico, collegato da una catena al centro del soffitto.

Non è l’unica anomalia nella sua immagine. Le sue veste regali sono state rimpiazzate da un costume metallico abbastanza audace da fare arrossire di vergogna una ballerina di Las Vegas.

Arrossire. Solo ora Umar realizza...la prigione, le sbarre, il collare, la catena, il costume...ogni singola cosa è rossa.

-CYTTORAK!!! – urla a squarciagola, carica di odio come non mai.

Il Signore Scarlatto è seduto sul trono del Cosmo Cremisi. La gabbia che contiene Umar potrebbe stare nel palmo della sua mano.

-La presunzione deve essere punita, Umar. Rispetto a me non sei nulla. Solo intrattenimento, qualcosa per passare il tempo.

-Non resterà una sola goccia del tuo sangue quando avrò finito con te! Bifrost ed Aurora, Heimdhmmhmh!!!

Una museruola rossa impedisce ad Umar di completare l’incantesimo. La catena si accorcia, sollevandola da terra; se Umar fosse mortale questo l’avrebbe impiccata, ma lei continua solo ad agitarsi nel panico.

-Così va meglio. Danza per me, Umar...danza per me per tutta l’eternità.

 

Dimensione Oscura

Gli abitanti di questo reame non sono abituati a festeggiare. Dominati con pugno di ferro da Dormammu per intere epoche, hanno conosciuto solo brevemente la libertà. Eppure, quando il cielo torna ad essere azzurro ed il mostruoso invasore si riduce in briciole, capiscono che cosa è successo: sono stati salvati.

In una piccola casa a grande distanza dalla prigione dei Senza Mente, una piccola famiglia si è riunita davanti alla sfera di cristallo del salotto per tenersi aggiornati.

-Ha vinto! Ve l’avevo detto che il Dottor Strange avrebbe vinto! – esulta il bambino.

-Sia lodata Clea – sospira la madre, che fino a pochi anni fa mai avrebbe immaginato di lodare il nome della più grande traditrice di Dormammu.

-Hm. Se non fosse stato per queste diavolerie moderne, non ci saremmo neanche preoccupati – si lamenta il padre, spegnendo la sfera.

Una scena simile si ripete in molte parti della Dimensione Oscura: persone comuni che non hanno mai preso parte agli scontri magici che scuotono spesso le fondamenta di questo reame.

Ma c’è qualcosa di particolare in questa casa: uno squarcio nel tessuto che divide le realtà. La madre allontana il figlio dallo strano fenomeno, invocando istintivamente la pietà di Dormammu per aver invocato un altro dio.

Uno strano essere emerge dallo squarcio. Sembra un uomo, ma dalla sua schiena spuntano ali di luce. E non ha una faccia.

-Gioite, poiché porto con me la salvezza della Parola.

-Siamo già stati salvati, grazie – interviene il padre, mettendosi di fronte alla propria famiglia per proteggerla. Non usa da decenni le proprie capacità mistiche, innate in ogni abitante della Dimensione Oscura, ma l’intruso non sembra particolarmente pericoloso.

-Non sei il benvenuto in questa casa; ora vattene.

-Accetti la Parola come tuo signore e salvatore?

-Senti, abbiamo già abbastanza entità in questa dimensione. La tua Parola non mi interessa.

-Allora la tua esistenza non ha scopo alcuno – risponde il Messaggero, creando una spada di fiamme nella propria mano destra.

Senza esitare, con un singolo movimento taglia a metà il corpo del padre.

Madre e figlio scoppiano rispettivamente ad urlare e a piangere, ma il Messaggero non ha un volto su cui si possa scorgere un’emozione.

-Accettate la Parola come vostro signore e salvatore?

-Sì! Sì! Credo in tutto quello che vuoi, ti prego non uccidere mio figlio!

-La tua fede non è sincera – risponde il Messaggero, trafiggendo madre e figlio con un colpo solo.

Il Messaggero fa svanire la propria spada, restando in piedi in mezzo ai tre cadaveri. Allarga le braccia e le ali di luce per pregare.

-Lodata sia la Parola, eterna gioia e salvezza per chi crede.

 

Palazzo Reale

Clea entra nelle proprie stanze, togliendosi la corona rappresentata dalle Fiamme della Reggenza che bruciano sulla sua testa.

-Non riesco a credere che tu abbia salvato l’intera dimensione senza consultarmi. Ti avevo chiesto di lasciarlo fare a me – si lamenta, appoggiando la corona di fiamme su un tavolino.

-Non dare la colpa a me, è tua madre che cerca sempre di uccidermi – risponde il Mago Supremo, chiudendo a chiave la porta.

La Cappa di Levitazione si solleva da sola dalle sue spalle, restando a mezz’aria come se fosse appesa ad un appendiabiti.

-Sei fortunato a non dover governare un mondo, Stephen. Ora dovrò fare un discorso pubblico per spiegare come la sconfitta di Umar e Cyttorak significa una nuova epoca per la Dimensione Oscura eccetera eccetera.

-Potresti limitarti a dare una medaglia al Mago Supremo per aver inventato sul momento un incantesimo capace di rendere inerme un’entità di primo calibro.

-Stephen, non posso dare una medaglia a mio marito, è una pessima politica. Le cose erano più semplici prima che ereditassi il trono...solo tu ed io, Stephen, contro le forze oscure.

Clea si avvicina al Dottor Strange, abbracciandolo. I due amanti sono stati separati per molto, troppo tempo.

-Sì, vedo che fare la dea-regina non è il lavoro semplice che ci si aspetterebbe.

-Lo ammetto, ci sono dei vantaggi. Non è difficile ottenere un po’ di privacy – sorride maliziosamente Clea, baciando il marito.

Il suo vestito inizia a slacciarsi da solo, ed il Dottor Strange accarezza la sua schiena nuda.

-Maestro!!! – interviene la forma astrale di un minotauro verde.

Il battito del cuore di Clea accelera all’impazzata, ma non per i motivi in cui sperava, quando si fa da parte coprendosi come meglio può.

-Rintrah, dobbiamo decisamente lavorare sul tuo tempismo – commenta Strange.

-Mi dispiace interrompere il suo accoppiamento, Maestro, ma Dormammu ha avvertito il potere della Parola nella Dimensione Oscura.

-Davvero? Io non ho avvertito niente. Forse la visita di Dormammu alla dimensione della Parola lo ha reso sensibile al suo potere.

-Dormammu ha un’altra teoria. Le sue esatte parole sono state “Strange è troppo occupato a nascondersi dietro la sottana di mia nipote”, anche se non ho idea di cosa sia una sottana. Forse la magia terrestre della Pagina di Google potrebbe...

-Meglio lasciar perdere, Rintrah. Tieni d’occhio Dormammu nel caso sia un suo tentativo di distrarci, non mi fido ancora di lui.

-Certamente, Maestro – risponde il discepolo, mentre la sua forma astrale svanisce.

Strange si volta verso sua moglie, che ha riallacciato l’abito e lo sta fissando con sguardo glaciale.

-“Dormammu”?

-Ah...sì, non è morto. Ha scoperto che c’è qualcosa di molto peggio di lui diretto verso la Dimensione Oscura e mi ha proposto di collaborare per fermare il suo arrivo.

-Ti sei alleato con il mostro che ha terrorizzato questa dimensione per millenni, e me lo dici solo adesso?

-Immaginavo che non l’avresti presa bene.

-Andiamo a fermare questa ennesima invasione – risponde Clea, mentre le Fiamme della Reggenza si posano nuovamente sulla sua testa.

Afferra la Cappa di Levitazione e la getta verso il Dottor Strange. Gli rivolge la parola un’ultima volta aprendo la porta:

-E per la cronaca, stanotte dormi nella tua dimensione.

 

Layla Miller si ferma per riprendere fiato. Muoversi per la Dimensione Oscura è un’esperienza disorientante: la gravità esiste solo sulla superficie delle miriadi di rocce che fluttuano nel nulla.

Alcune rocce sono grandi quanto città, altre sono larghe solo un paio di metri, distribuite apparentemente a caso. In mancanza di un termine migliore, Layla ha nuotato nel nulla per raggiungere una roccia particolare.

Da questo punto si può osservare gran parte della popolazione della Dimensione Oscura. Layla questo non lo sa, così come non sa moltissime cose di questa bizzarra dimensione. Ma sa che deve trovarsi qui, in questo preciso momento.

Una spada infuocata ferisce lo spazio, ed il Messaggero atterra sulla roccia in cima al mondo.

-Gloria alla Parola che regna al di sopra di tutti i cieli.

-Hm, sì, ciao anche a te.

Il Messaggero si guarda attorno...figurativamente, dato che non ha occhi...per poi concentrarsi su Layla.

-Tu non sei di questo regno.

-Non esattamente. Mi sarei aspettata di trovarti in mezzo alla gente a convertire e ammazzare, invece sei salito fin qui per farti un’idea di cosa ti aspetta. Inizi a pensare di non potercela fare da solo, vero? E’ una dimensione bella grande.

-Con la Parola come mio sostegno, nulla è impossibile. Come fai a sapere perché sono qui?

-Sono Layla Miller. So molte cose.

-Tu credi di poter vedere, ma hai passato la tua vita nell’oscurità. La Parola sa tutto e vede tutto. La Parola ti osserva in ogni istante.

-In tal caso la Parola potrebbe finire in prigione, visto che sono ancora minorenne.

Se il Messaggero avesse una faccia, avrebbe appena aggrottato la fronte.

-Accetti la Parola come tuo signore e salvatore?

-Non ho bisogno di essere salvata – risponde Layla, afferrando il braccio del Messaggero ed attivando il suo potere mutante. Energie arcane attraversano il corpo dell’invasore. Le sue ali di luce si affievoliscono, e sulla maschera di carne inizia a ricrescere un volto.

Layla Miller ha il potere mutante di resuscitare i morti. Ha avvertito subito che il Messaggero era un tempo un essere vivente, qualcosa di animato da energie mistiche ma morto dentro da moltissimo tempo.

Il potere di Layla afferra l’anima del Messaggero, sfiorando qualcosa di immensamente più grande. Come se avesse appena tentato di collegare una pila da orologio con una centrale nucleare.

Il risultato è un cortocircuito estremamente doloroso del suo potere, unito ad una realizzazione: non c’è più nulla nel Messaggero se non una genuina ed assoluta fede nella Parola.

-Tu sei oltre ogni salvezza, infedele – risponde il Messaggero, caricando un fendente con la propria spada di fuoco.

Uno Scudo di Seraphim salva la vita di Layla, ma l’identità del suo salvatore è una piccola sorpresa.

-Benvenuto nella Dimensione Oscura, straniero – dice Clea, scatenando la furia delle Fiamme delle Faltine contro il Messaggero.

Clea si aspettava che l’invasore si proteggesse con uno scudo mistico, ma così non è: il Messaggero resta impassibile al centro del piccolo inferno che la regina di questa dimensione sta scatenando.

-Camminando nella valle del dolore non avrò paura, perché la Parola sostiene i miei passi.

Il Messaggero si alza in volo verso Clea, sferrando un colpo con la propria spada.

“Non riconosco questo tipo di magia, ma quell’incantesimo ha completamente annullato l’effetto delle Fiamme delle Faltine. Devo stare molto attenta” pensa Clea, alzandosi in volo per sfuggire all’attacco e per allontanare il Messaggero da Layla.

 

Il Messaggero allarga le ali di luce, inseguendo Clea per l’assurdo firmamento della Dimensione Oscura. Una pioggia di Cristalli di Cyndriarr si abbatte su di lui, lacerando la pelle e conficcandosi dolorosamente all’interno del suo corpo.

Il Messaggero non accenna a rallentare, creando anzi una seconda spada di fiamme. Le Zanne di Farallah riescono finalmente a bloccarlo tra le proprie fauci, ma è necessaria tutta la concentrazione di Clea per immobilizzarlo.

-Forse attaccare Cyttorak non è stata una buona idea...il suo aiuto farebbe comodo adesso – riflette a voce alta Clea, sulla cui fronte si stanno rapidamente moltiplicando le gocce di sudore.

-Lodata sia la Parola, signore di tutti gli universi, fonte di luce e di saggezza che ovunque risplende.

Il Messaggero afferra le Zanne di Farallah ed inizia ad liberarsi, lentamente ma inesorabilmente. Gli è bastata quella semplice preghiera per decuplicare le proprie energie mistiche.

-Evoco i Sette Anelli di Raggadorr, per intrappolar chi il Mago Supremo osa sfidar, dimostrandone l’error!

Raramente Clea è stata così felice di rivedere il Dottor Strange. Mentre i Sette Anelli stringono il Messaggero in una stretta mortale, Stephen Strange si avvicina per baciarla.

-Hai sempre un ottimo tempismo. Sai da dove proviene quest’essere? – chiede Clea.

-Non lo so, ma per una volta è bello non dover combattere con qualcuno della tua famiglia. Forse l’Occhio di Agamotto può rivelarmi come rimandarlo alla sua dimensione natale. La sua magia è incredibilmente affascinante...

-Accettate la Parola e vivrete per sempre al Suo cospetto, cantando la Sua gloria. Rinnegate la Parola e le stelle cadranno, i cieli bruceranno, il sole tramonterà su ogni mondo per non sorgere mai più. Sempre sia lodata la Parola!

-Lui è un po’ monotono, devo ammetterlo.

 

Le Zanne di Farallah ed i Sette Anelli di Raggador cedono sotto la potenza fanatica del Messaggero, così come il Dottor Strange si aspettava. E’ già pronto a lanciare un controincantesimo, ma qualcosa lo ferma.

Il Messaggero non sta attaccando. Si inginocchia ed allarga le braccia, guardando verso l’alto.

Verso le stelle.

Il Dottor Strange ha una pessima sensazione, come se si fosse appena reso conto di essere su una lastra di ghiaccio incrinata.

-Da quando ci sono le stelle nella Dimensione Oscura?

-Stephen...non credo che quelle siano stelle.

-Io sono – dice il Messaggero. La sua voce è stata rimpiazzata da qualcosa di innaturale, così possente da far tremare il cielo.

L’amuleto al collo del Dottor Strange si apre, rilasciando l’Occhio di Agamotto che si posa sulla sua fronte.

Una strana immagine appare, sovrapposta al corpo del Messaggero: tre cerchi concentrici che ruotano uno all’interno dell’altro.

-Che cosa sei? – chiede il Dottor Strange.

-Io esisto ad un livello che non puoi nemmeno iniziare ad immaginare. Io sono oltre la tua comprensione. Io sono la Parola.

Le stelle si avvicinano. Sempre più luminose. Istintivamente, Clea si stringe al braccio del marito.

-Io sono eterno. L’apice della divinità, il dio di tutti gli dei. Di fronte a me, la vostra realtà non è nulla.

-Eternità mi ha parlato di te. Se sei veramente potente come dici di essere, che cosa te ne fai dell’adorazione di forme di vita insignificanti come noi?

-Stephen, quelle non sono stelle...per la sacra Vishanti...

-Voi esistete perché io lo permetto. Lodate il mio nome, o morirete perché io lo esigo.

L’energia della Parola è così incontenibile da bruciare il corpo del Messaggero che diffonde la sua voce. Il suo devoto seguace brucia vivo, riducendosi in cenere senza esitare nemmeno un istante nella propria fede.

 

Il Dottor Strange e Clea sono in piedi su una roccia che fluttua nel vuoto della Dimensione Oscura. Schiena contro schiena, pronti a combattere contro qualsiasi cosa l’universo possa mandargli contro.

Presto dovranno farlo: ormai le stelle sono così vicine da rivelare chiaramente la propria natura.

Diecimila volte diecimila Messaggeri si stanno dirigendo verso i due amanti.

 

CONTINUA!

 

Nel prossimo numero: la Guerra della Rivelazione